mercoledì 28 giugno 2017

Giardini e delitti.....

Quante volte guardando una serie televisiva si rimane colpiti dalla bellezza del set, specie se si tratta di un bel giardino? Chiacchierando su facebook con alcuni amici a proposito di giardini inglesi e serie televisive, mi è venuta voglia di dedicare un post ai cottage garden di alcune popolari fiction.
Iniziamo dall'Inghilterra con un grande classico: Miss Marple.
Al celeberrimo personaggio ideato dalla scrittrice Agatha Christie sono state dedicate moltissime serie televisive, nelle quali si alternano nel ruolo di protagonista diverse attrici tra cui Geraldine McEwan, Julia McKenzie e la famosissima Angela Landsbury, interprete della mitica Signora Fletcher di cui tornerò a parlare in seguito.
Miss Jane Marple vive in un meraviglioso cottage nel pittoresco villaggio immaginario di St. Mary Mead. E' zitella, ama lavorare a maglia, cucina dolci squisiti per l'ora del tè con le amiche, è appassionata di birdwatching, il che giustifica il fatto che abbia sempre a portata di mano il binocolo con il quale non disdegna di dare anche sbirciatine al vicinato. La sua arguzia, naturalmente, la vedrà coinvolta nella soluzione di numerosi delitti, accanto a ispettori di polizia spesso infastiditi dalla sua invadenza.
Tra le grandi passioni di Miss Marple, il giardinaggio: il suo cottage è circondato da uno splendido cottage garden dove trionfano rose, digitali, lupini, edere rampicanti, clemantis, lavande e fiori di ogni tipo, lasciati sapientemente liberi di esprimere la propra vitalità.
Una scena dell'episodio "La morte al Villaggio"
Miss Marple è interpretata  da Geraldine McEwan
Angela Landsbury nel ruolo di Miss Marple
Assassinio allo specchio (1980)

Le ultime due serie di questo fortunato telefilm che ci proietta nell'inghilterra dei primi del '900 sarano nuovamente trastamesse su Paramount Channel alle 16.30 a partire dal  25 giugno.
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Altra popolare serie inglese tratta da alcuni romanzi di G. K. Chesterton è Padre Brown (Mark Williams). Ancora campagna, cottage e delitti nell'Inghilterra della prima metà del '900. Siamo a Kembleford nei Cotswolds e le vicende ruotano intorno al simpatico Padre Brown, parroco della chiesa cattolica di St. Mary che, suo malgrado (o forse no), si trova sempre coinvolto in delitti che sconvolgono la vita della cittadina. 
A fare da coro all'astuto prelato un gruppo di personaggi molto ben studiati: la simpatica perpetua Mrs. McCarthy (Sorcha Cusack) che spesso battibecca con la raffinata "femme fatale" Lady Felicia Montague (Nancy Carroll), l'autista e tuttofare Sid Carter (Alex Price) e l'ispettore Valentine (Hugo Speer), sostituito poi dal collega Sullivan (Tom Chambers). Solo nella prima stagione compare anche la giovane profuga polacca Susie (Kasia Koloczek) che vive in un campo per rifugiati politici e lavora come domestica presso la canonica.
 Di delitto in delitto saremo accompagnati in bellissimi giardini e ville e seguiremo i protagonosti nella loro quotidianità fatta di rituali ed abitudini tipicamente britanniche come le fiere di paese organizzate dalla parrocchia per raccogliere fondi.
 

Mrs. McCarthy è famosa per i suoi scones, tradotti poco felicemente con il termine "focaccine" nella versione italiana in onda in questo periodo alle 21:00 del venerdì su Paramount Channel.
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Ancora crimini e bellissimi paesaggi britannici nella serie L'Ispettore Barnaby (Midsummer Murders) in onda su La7 alle 21:00, interpretato prima da John Nettles nei panni di Tom Barnaby e poi da Neil Dudgeon che interpreta John Barnaby, cugino di Tom. 
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Meno conosciuta, ma non per questo trascurabile la deliziosa serie "Rosemary and Thyme" (Giardini e misteri) prodotta nel 2002 e che ha come protagoniste due amiche (una docente universitaria di orticultura e una ex poliziotta) che si mettono in società per progettare e ristrutturare giardini, antichi parchi, cottage gardens, insomma un paradiso per gli occhi di noi "giardinofili" affamati di bellezza. La serie, interpretata da Pam Ferris e Felicity Kendal non è attualmente in programmazione, ma si può comunque seguire su youtube. Credetemi, ne vale la pena!



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Parlando di giardini e delitti, non possiamo certo dimenticare una delle fiction più famose e più trasmesse di tutti i tempi: Murder she wrote, ovvero "La Signora in Giallo" che sto guardando proprio mentre scrivo. Come tutti sappiamo, la Signora Fletcher vive in un delizioso cottage bianco nell'immaginario paese di Cabbott Cove nel Maine. 
La bella cucina della signora Fletcher. La vede la stufa là dietro? Un sogno!
                                        
Ci siamo trasferiti negli Stati Uniti, ma la bellezza e la cura del giardino e del paesaggio rimangono molto British. La Signora Fletcher coltiva un bellissimo giardino, le sue rose vengono spesso citate nei vari episodi anche se i crimini la distolgono dalla cura delle sue piante che lei affida al suo fidato amico Seth.
In questo episodio, Jessica fa curare il  giardino ad un ragazzino la cui madre è implicata in un omicidio.

Giardini e delitti o delitti in giardino, comunque vogliate metterla, la presenza da protagonista del paesaggio e del giardino in queste popolari serie televisive non serve solo a fornire una bella cornice alle vicende, ma è indice dell'importanza che lo spazio aperto e il verde hanno assunto nella cultura britannica e non solo: il giardino come elemento identitario che ci porta a riconoscere immediatamente l'ambientazione di uno sceneggiato in base alla scelta delle varietà botaniche e alla loro disposizione. 

Le foto di questo post sono tratte dal web
                                                 

giovedì 22 giugno 2017

It's tea time!

L'ora del tè dovrebbe diventare un obbligo di legge, non credete anche voi? A metà giornata, quando le energie vanno esaurendosi a causa del moto perenne in cui ci troviamo, dovrebbe essere obbligatorio potersi fermare, ovunque ci si trovi, accendere il bollitore e, possibilmente utilizzando una bella tazza di porcellana (perchè anche l'occhio vuole la sua parte), sedersi comodamente da soli o in compagnia e sorseggiare un buon tè accompagnato da qualche dolcetto della tradizione.

Lo scorso anno, facendo ricerche per i pannelli storici dedicati alla storia del tè che abbiamo esposto nell'ambito dell'evento "Un tè per il ponte", ho cercato, senza grande successo, tracce dell'introduzione di questa popolare bevanda in Italia e, in particolare, a Genova. L'unico cenno che ho trovato faceva riferimento all'uso di tè come ospitale benvenuto per illustri ospiti inglesi presso i palazzi nobiliari genovesi.

Gli italiani hanno sempre preferito il caffè o la cioccolata, prova ne è il fatto che tutti noi abbiamo ereditato dalle nonne soprattutto servizi da caffè e meno da tè. Il rito del ricevere offrendo caffè fa parte della nostra ospitalità, ma nel quotidiano, per lo più,  le nostre pause ci consentono solo un veloce salto al bar per un espresso consumato tristemente, in piedi, al bancone.

In Italia,  il tè è ancora una bevanda di nicchia. Tra i miei conoscenti siamo davvero in pochi a utilizzarlo nel quotidiano, ripetendo una gestualità fatta di piccoli riti quali la scelta della varietà (io prediligo Earl Grey di Twinings o de La Bottega Solidale o il buonissimo Tè nero di Natale di Peter's Tea House)  o della tazza da utilizzare (una mug carina se si va di fretta o una bella tazza di porcellana inglese  quando ospitiamo qualcuno o quando vogliamo regalarci un momento speciale).

Molte persone, soprattutto giovani, ritengono che questa sia una bevanda da "vecchiette", fuori moda, noiosa, ma sarà proprio così?
Io e Valeria, di certo non la pensiamo in questo modo e, come noi, le tante persone che ci sono venute a trovare per la seconda edizione dell'evento che abbiamo voluto dedicare proprio a questa bevanda, apprezzandone  la raffinatezza e l'eleganza.
 Che ci sia voglia di riscoprire gesti antichi ed eleganti? Che da Murta possa partire una piccola "rivoluzione culturale" per il riscatto del tè e per l'affermazione del tea time come momento di socialià? Me lo auguro proprio perchè questa nostra società ha sempre più bisogno di ritrovare gesti gentili e belli anche e soprattutto nella quotidianità.